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Dmitri Shostakovich

Dmitri Shostakovich nasce a San Pietroburgo il 25 ottobre del 1906 e morì a Mosca il 10 agosto del 1975.

Importante personalità della musica moderna russa, si formò artisticamente nel clima politicamente e culturalmente acceso della rivoluzione sovietica, frequentando il conservatorio della città natale e diplomandosi nel 1923 in pianoforte e nel 1925 in composizione.

Il suo linguaggio si rifà alla tradizione e cultura russa, mischiandola a una propria e originalissima visione della forma e contenuto.

Le opere teatrali di Shostakovich come “Il Naso”, “Lady Macbeth” (o Katerina Ismailova) del e le sue Sinfonie riflettono gli entusiasmi che seguirono la Rivoluzione d'Ottobre, anche se “Lady Macbeth” fu attaccata dal giornale Pravda che scrisse un articolo con il titolo "caos anzichè musica", la “Quarta sinfonia” fu accusata di formalismo da parte della critica sovietica più sbrigativa ed intransigente ed i suoi balletti furono criticati per l'impatto sonoro troppo moderno.

L’atmosfera innovativa nella quale Shostakovich componeva a fianco di intellettuali quali Maiakovski, Gorki, Eisenstein, Pudovkin e Mejerchold fu presto smorzata dalla burocrazia sovietica ed il compositore fu costretto ad adeguarsi alle direttive del Partito.

Fu membro del comitato direttivo dell’Unione dei Compositori Sovietici, del Comitato Slavo dell’Unione Sovietica e di quello per la difesa della pace.

Dal 1956 gli scritti pubblicati da Shostakovich sulla Pravda erano un continuo riferimento alla necessità da parte dei giovani musicisti sovietici di impegnarsi in una ricerca più coraggiosa e vicina alle loro aspirazioni.

La sua vasta produzione è stata classificata dalla critica in tre grandi periodi: un primo di formazione sino alla “ Quarta Sinfonia” (1935), un secondo normalizzato ai canoni estetici del realismo socialista, infine un terzo iniziato nel 1948 e proseguito con la morte di Stalin (1953) sino alla sua stessa morte, in cui si apre cautamente alle istanze della musica occidentale.

La musica di Shostakovich è sovente tinteggiata di un colore livido, tetro, funereo, attraversato da un lirismo accesissimo, tragico e per questo adatta anche come colonna sonora in numerosi film.
 
Famoso è il suo Second Valzer (Nel video è suonato dall'orchestra di André Rieu).

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